EVENTI MIC: Comunicato Stampa Cirilli
Il 3 Settembre, con un evento itinerante , l’Unitre Ancona ha dato rilievo alla figura di Guido Cirilli, architetto anconetano che ha operato in tutta Italia e che ha realizzato un nuovo assetto per la città dorica.
Condividiamo il comunicato realizzato per la stampa, che racconta l’incontro in tutte le sue tappe e ne descrive le particolarità.
COMUNICATO PER LA STAMPA
Guido Cirilli architetto della trasformazione urbana di Ancona. Questo il nuovo tema su cui si è cimentata l’Università delle Tre Età di Ancona nell’ambito di un rassegna dedicata ai protagonisti della società marchigiana e anconetana nel corso del novecento.
Gli architetti Antonello Alici e Fausto Pugnaloni, docenti dell’Università Politecnica delle Marche, hanno dibattuto il tema con una formula originale discutendo nei siti in cui l’architetto Cirilli ha proposto e realizzato le sue opere più conosciute per la città: l’area del Passetto, quella di Piazza Cavour e l’area di piazza del Teatro, vale a dire l’affaccio al porto.
Temi di stretta attualità come il parco ad est del monumento appena inaugurata dal Comune che lo stesso Cirilli aveva progettato con una destinazione importante, il restyling di Piazza Cavour da poco oggetto di recupero da parte del Comune che invece il Cirilli aveva a sua volta progettato come luogo cerniera tra il margine storico e l’allora nuovo quartiere adriatico. E ancora l’inquadramento progettuale dei due palazzi concavi di accesso al nuovo insediamento (il primo quello delle Poste poi costruito, mentre, l’altro quello del Palazzo del Popolo ha avuto successivamente un diverso progettista). Infine Cirilli aveva immaginato un’altra porta urbana che intendeva riconfigurare lo scalo Vittorio Emanuele II e i luoghi circostanti (sistemazione della piazza del Teatro e l’area della chiesa del Sacramento).
Queste alcune delle scene del nuovo volto della città disegnate dal grande accademico (classe 1871) allievo del Sacconi (altro marchigiano nativo di Montalto) che portava ad Ancona nei primi decenni del Novecento le esperienze vissute a Roma, Venezia (ove era stato il fondatore dello IUAV), Trieste, ma anche in molte altre città italiane.
Già allora la separazione dei poteri tra Comune e Autorità del porto stava producendo una frattura tra la città e il suo naturale affaccio sul mare. Cirilli suggeriva le linee per un nuovo assetto teso a conferire alla città la monumentalità e l’eleganza che si confacevano ad un capoluogo di regione come era diventata Ancona dopo l’unità d’Italia.
Per un ventennio l’accademico veneziano nativo e legatissimo ad Ancona si batterà per la realizzazione della sua visione della città trasformando gli incarichi ricevuti in occasioni per una coerente successione di congegni spaziali in armonia con la complessa orografia dei luoghi.
Oltre ai progetti Cirilli ha lasciato alla città il tempio votivo che negli anni successivi alla prima guerra mondiale rappresentava motivo di aspettativa per ogni cittadinanza. L’aereo tempio cilindrico in pietra bianca con all’interno l’altare dedicato ai caduti è un’immagine cara agli anconetani, per le assonanze che suggerisce con il tempio che Luigi Vanvitelli aveva posto nella piazza del lazzaretto. L’opera ha fatto emergere la grande maestria dell’artista, la sottile capacità di lavorazione dei materiali che lo ha reso mirabile maestro riconosciuto delle pietre vive.
Oggi i nodi affrontati da Guido Cirilli restano irrisolti in primo luogo nel rapporto negato tra la città e il suo fronte a mare. Ancona e le sue istituzioni dovrebbero cogliere l’occasione per portare al centro del dibattito le sue idee e offrire al suo ideatore il tributo che gli spetta.
Il calendario degli eventi MIC sarà presto aggiornato con nuove proposte nell’ambito dello spettacolo, della cultura e del cinema. Sarete tempestivamente aggiornati sulla sezione dedicata del sito.